Una piece teatrale-rock sull'America del «dopobomba», che attraversa la nascita del rock'n'roll, la poesia beat, le crisi politiche, le battaglie per i diritti civili e l'integrazione razziale. Il grande sogno degli anni Sessanta vissuti da un ragazzo del '43, orfano di guerra, che si trova a vivere il suo tempo e a inseguire una passione per la musica ritrovandosi in prima persona tra gli eventi del suo tempo. Fino a chiedersi alla fine se davvero - come cantava Dylan - i tempi erano cambiati. È lo spettacolo «Are times a-changin'?», da un racconto rock del giornalista Giò Alajmo - idea di Antonio Nardo -, una miscellanea di concerto, narrazione, integrazione visiva con luci, proiezioni e immagini che integrano il percorso narrativo, che sarà messo in scena domani sera a Villa Braida di Mogliano Veneto.

I mitici anni Sessanta. Sono infatti questi gli anni della Beat Generation, di Elvis, di Bob Dylan , dei Beatles e dei Rolling Stones, ma anche delle atrocità del Vietnam e della guerra fredda. Ed ecco l'idea di Nardo, cantante trevigiano della Mr. Antondjango's band, che propone il progetto musical-teatrale "Are Times A-Changin'?", con il titolo che riprende uno dei pezzi più significativi di Bob Dylan , "The Times They Are A-Changin'" del 1964.

Lo spettacolo parte dal sogno di un ragazzo americano del '43, Jack, orfano di guerra, che ama la musica. A diciotto anni parte per New York, frequenta i locali di Bob Dylan , poi va a Newport, a Monterey e a Woodstock, inseguendo il suo sogno e vivendo gli eventi più importanti della vita musicale del decennio. La storia si chiude nel 1973 quando la guerra del Vietnam è finita e il presidente Nixon si dimette. Ma sono davvero cambiati i tempi, come cantava Dylan ?