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BLAZE
Romanzaccio approssimativo e giovanille, scritto in modo affrettato e
scomposto; personaggi non ben delineati, alcune situazioni al limite
dell'assurdo quando non addirittura del patetico, nella scia del buon vecchio
pessimo King iniziale dell'horror adolescenziale, alla *Carrie*, insomma.Ma
possibile che la scena del rapimento non avrebbe potuto essere scritta almeno un
po' meglio?
O che il nostro debba continuare a scrivere fregnacce ogni qualvolta descriva un
animale?
Capisco un trauma, capisco un voler esorcizzare qualcosa o metaforizzare altre
cose attraverso la ferocia dei nostri amici a quattro zampe, ma ogni volta che
appare un cane in King (e ce ne sono anche in romanzi piu' moderni, come *Green
Mile*), il re si perde con congetture e teorie ridicole nonche' totalmente
sbagliate da un punto di vista scientifico.
Niente scandali, per carita', negli utlimi anni ci ervamo abituati a quest'altalena
di prove accettabili (colorado), buone (everythin) e cadute rumorose (buick), ma
quello che mi ha sorpreso e' il fatto che Blaze faccia parte del King
*possibile* che, come credo
sappiate, e' di gran lunga il mio preferito, e nella cui opera finora non vi
era, secondo me, falla alcuna, anche se qualche lavoro non poteva senz'altro
essere
considerato un capolavoro (penso a Tom Gordon, per esempio).
Poi, per il resto, dal King realistico avevamo avuto solo grosse cose, da
Dolores a Misery, da Colorado a Gerald.
Questo invece, dei King realistici, e' senz'altro il piu' brutto in assoluto.
E alla fine, pero', lo metti via con una risata di scherno verso lui, verso
di te che leggi 'sta roba da serie B e poi dopo tre minuti ti trovi a
chiederti* quando cavolo esce il prossimo*?
Ecco, in questo resta un maestro ineguagliabile.
Storia che, trattenute le risate involontarie, insomma, si fa decisamente
leggere d'un fiato.
Ma forse e' proprio questo che King vuole, non certo lo scrivere *alto* che
i rompicoglioni come me chiedono ad uno scrittore.
:-)
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