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Ho finito di leggere Colorado Kid.

(e mi son rimesso sulle orme di Roland, essendo ormai arrivato alla vigilia del settimo atto!)

 

Ho aspettato un po’ prima di scrivere questi appunti, perche’ avrei preferito inseririmi nel thread apposito aperto da Di&Go ma poi ho visto che, a parte la degenerazione (e divertentissima! *_*)  finale, non vi erano elementi di commento all’opera ma, in sostanza, proposte di finali alternativi (alcuni bellissimi, devo dire).

 

Quindi non me ne vorranno Laura e Di&Go se apro un nuovo thread in modo da poter dire/chiedere alcune cose che nell’altro thread non sapevo dove inserire.

J

 

 

Ecco:

 

  1. Commento generale

 

Si’, King e’ tornato, sono praticamente d’accordo con tutti quelli che hanno postato nell’altro thread, quello dove si diceva appunto dell’*amico ritrovato*.

Il lavoro mi sembra un lavoro superiore a tutti i suoi ultimi, sia dal punto di vista strutturale che da quello letterario.

Non posso esprimermi sul piano linguistico perche’, per la prima volta dopo *Gerald’s*,  ho dovuto leggerlo tradotto, in quanto la versione originale non e’ distribuita in Italia….

L

Pero, si’, il libro mi pare ben scritto; l’assenza di mostri e di escrescenze bubboniche fa molto bene al Re; io lo sostengo da sempre, dato che non comprendo  nella categoria dei suoi  capolavori titoli come It mentre secondo me lo sono Gerald e Dolores; ma questi son pareri personali.

Stavolta mi pare invece che siam tutti d’accordo; il King di CK e’ tre spanne sopra quello di FaB8 e Dreamcatcher.

 

1 b.

Nota a margine del punto 1:

non ho mai sempre potuto, ovviamente, seguire le vostre critiche, spesso feroci, sulla traduzione italiana dei testi di King e ammetto che, le volte in cui ero a conoscenza dell’argomento,  le trovavo spesso incongruenti ed un po’ snob, quali come quella della pretesa di una fantomatica *traduzione letterale*, scomparsa da 51 anni dal novero delle cose *possibili* J))

Ma avendo letto di nuovo King in italiano, devo dire che un’impressione di imbarazzo spesso c’e’:

Vi dico, per esempio,  la prima cosa che mi e’ balzata agli occhi; perche’ lasciare alcune forme idiomatiche e addirittura *locali* come *ayuh*, che gia’ in inglese si capisce perfettamente cosa significhi ma non e’ parola usata se non in NordAmerica  (mi pare)???

Come se traducendo Montalbano in inglese traducessero tutto tranne *mischia* o doppiando un film di Troisi (vabbe’ che non lo fanno, l’esempio e’ solo linguistico *_*) gli facessero dire *Iamm’, boys! Time’s running out!*

Bah………

 

 

2.

Commentino da tifoso:

Bel volume, ottimo King.

Tanto che io, da *kinghiano* (per quanto morbidissimo), mi son chiesto se non sarebbe stata una mossa *furba* quella di assumere un ghost writer per poi sbattere in faccia ai suoi critici pou’ pedissequamente inquadrati la sua bravura e il suo assurdo posizionamento tra gli scrittori di serie C.

Vi immaginate King che tra 10 anni, se ne venisse fuori a dire : *ricordate quel *Colorado  King* di *Johnny Cantwright* salutato da tutti come la grande promessa della new wave americana?

Beh, l’avevo scritto io!

J

 

 

Commentino specifici

3.

La cosa che mi e’ piaciuta di piu’ e’ l’aver scritto un romanzo dal passo spedito ma che in realta’ si svolge in un’unica giornata ed e’ tutto basato su di un unico grande flashback o flashforward, a seconda che il centro dell’azione venga considerato il racconto dei due nonnetti o la storia di Colorado Kid.

Non trovate?

 

 

4.

La cosa che mi e’ piaciuta di meno e’ il non aver escogitato un finale.

Da una parte si ha l’idea di aver di fronte un grande scrittore, e’ vero; difficile raccontare quando non c’e’ tanta azione.

E col finale avrebbe *rischiato* di rovinare il lavoro , e’ vero; un finale  o va o non va, c’e’ poco da fare.

Pero’ io avrei rischiato; l’odore di *fobia da finale*, come ha detto Nic c’e, diciamocelo.

Infatti la sua affermazione *avrei potuto facilmente scrivere diversi finali; qualcuno sarebbe stato pessimo, altri decenti, ma uno ottimo lo trovavo di sicuro* (vado a memoria)  secondo me lascia il tempo che trova.

Ovvio che *UN* finale lo trovi; diverso e’ *rischiarlo* tout court.

Mi sarebbe piaciuto sapere come, nella mente di Steve, il giallo si risolve (o non si risolve, che e’ lo stesso)

 

4bis.

Infatti il giochino del *come sarebbe andata* non l’ho capito tanto, anche se ho letto con piacere le ottime teorie di Di&Go e Alessio, con tanto di deduzioni e controdeduzioni in stile processo! J

Dal canto mio, credo che King abbia pensato la storia *senza* il finale, e che quindi l’esercizio di capire quale sarebbe stato il finale sia pura accademia.

Se proprio dovessi dire come l’avrei risolto io, beh, vi diro’ che io immaginavo che Steffi scoprisse che Colorado Kid e l’uomo della spiaggia fossero due persone diverse.

 

 

5.

Bellissima anche la postfazione, sono d’accordo con ValeRiALL.

Ma d’altronde se ci fosse stato un finale non ci sarebbe stata quella bellissima appendice, quindi prendere o lasciare….

Da noi si dice *non si puo’ avere l’asino ed i trenta denari.*

(ea mussa e i trenta franchi)

^__^

 

 

 

Ecco, ho detto quanto.

 

Scusate ancora per aver aperto un thread *personalizzato*, specie a Di&Go e Laura che avevano iniziato la prima discussione, ma non sapevo proprio dove inserirmi.

E scusate anche per la mia solita prolissita’.

J