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FRANCESCO LASSANDRO:
E' un'aggressione ad un presidente di un governo eletto dalla
> maggioranza degli italiani, quindi un atto antidemocratico, perdipił di
> natura politica.
BEPPE:
Certo.
Ma approfittando del fatto che mi pare tu abbia un buon senso critico
(ed approfittando anche per salutare, visto che intervengo poco e niente
:-))),
vorrei porti una domanda che pongo sempre quando mi trovo davanti a chi non
*capisce* l'accanimento contro colui-che-neppure-nomino.
Eccola:
quelli come te che vorrebbero fosse rispettato *come gli altri*, in quanto
*eletto dalla maggioranza degli italiani*, cosa rispondono alla ovvia
domanda sul perche' tanto odio ed ostilita' siano e siano state rivolte solo
contro di lui, dalla Repubblica in poi?
VINS:
> e la tua risposta, quale sarebbe?
BEPPE:
Beh, la mia e' la risposta che i destri considerano *da comunista*.
E' la risposta *ovvia*, lo so.
Consiste nel fatto che io sono fermamente convinto che l'innominabile non
sia AFFATTO stato eletto democraticamente, che tuttora gestisca il potere in
modo *mafioso*, che lo abbia sempre fatto (vedi scudetto 88 e relative CL,
tanto per andare anche IT) :-))), e che quindi, di conseguenza, sia odiato a
ragion veduta.
Non sia paragonabile, insomma, ad un *altro* politico, perche' qualsiasi
politico tu prenda, da Fanfani a Prodi, da Andreotti a Craxi e ad Almirante,
non ha mai scatenato niente di tutto cio'.
Sia esso stato uomo di potere o no, di destra o di sinistra.
Quello che scatena lui, invece, e' qualcosa che e' paragonabile a ben altri
figuri, diciamo Pinochet, Ceausescu e Mussolini.
Ci sara' un motivo, o no?
Incattivimento collettivo???
Per questo mi interessava la risposta di chi lo vorrebbe come *gli altri*.
Dato che come gli altri non e', come giustificano il fatto che non lo sia?
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