Andare a caso o andare a casa, questo è il problema.
Se sia più nobile soffrire le pene dell’inferno per un esame per il quale non mi
sono preparato per nulla e buttarsi a capofitto senza sapere come andrà a finire
o se prendere una decisione faticosa ma eroica e mollare tutto, magari mandando
anche qualcuno affan***.
Provare, copiare, provare; provare…..forse uscire con un bel 60 e pedata nel
culo!
Ecco, questo è il punto. (il culo, intendevo).
Sì, perché se non fosse per quella
parte del corpo così poco nobile nella considerazione generale ma così
importante in questi casi, chi me lo farebbe fare di tentare la sorte in modo
così spudorato?
Chi sopporterebbe lo scherno di farsi scoprire con la tesina copiata, la
vergogna di uscire con un voto più alto di quella figlia di ignota madre che ha
sempre copiato ma nessuno le dice mai niente perché è una lecchina, chi
accetterebbe di avere 8 in condotta per assenze mai fatte, aver fatto notti
insonni su un argomento che non chiederanno mai se non a quello interrogato dopo
di te, non sapere ancora che ca**o di materie ci saranno nella terza prova e
quindi doverne studiare 6 quando tutti gli altri le sanno da Pasqua, chi
potrebbe sopportare tutto questo se non fosse appunto che posso contare su
quella parte anatomica così importante da potermi dare la soddisfazione di
uscire da questa scuola anche se non ho mai capito che cacchio sia un integrale
e perché l’Epifania per Joyce non sia il 6 gennaio come per tutti gli altri?
Ecco, queste sono le considerazione che mi danno ancora la forza di andare
dentro e provare; e puntare più sulla forza di una parte anatomica che mai si
espone che su quello che invece si espone alla Commissione.
Ma adesso devo star zitto; ecco, arriva l’interno.
*Oh, prof, mi raccomando; prega per me e dimentica la tesina, che è meglio.*
Da: *Il dubbio di un
principe durante la notte prima degli esami*, di anonimo inglese del 21^
secolo.
Che sia un esame senza
tanti dubbi e con tante soddisfazioni, ragazzi!
Rock on!