Mail Me!!!
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Firmo.
Ne approfitto, pero’, per dire quello che penso.
(tra l’altro, dall’elenco dei destinatari pare che siamo quasi al collegio
docenti, qui)
J
Punto fondamentale:
Noi non abbiamo mai fatto 18 ore.
Ne approfittano perché finché noi diciamo che ne facciamo 18 e’ ovvio che le
possano portare a 24.
Se ne facessimo 30, proporrebbero di portarle a 24???
Ma da quale cavolo di punto di
vista si puo’ mai dire che noi di ore ne facciamo 18???
Calcolando le ore col criterio con cui noi ne faremmo 18, beh, allora i commessi
dovrebbero essere pagati solo assommando i minuti che passano con un cliente
davanti e/o i benzinai solo il tempo in cui c’e’ una macchina ferma al
distributore?
Intanto le ore di scuola sono 20 e non 18, tra ricevimento, intervalli,
sorveglianze, disposizioni e regolamenti sull’entrata/uscita.
Senno’ ci diano il cartellino; timbriamo alle 08:05 ed entriamo in classe, *dopo*
aver fatto tutto quello che va fatto; piu’ o meno, quindi; alle 08.20, no?
E alla sesta ora, per timbrare entro le 13:45, esco dall’aula alle 13:30, no?
Le ore in cui noi siamo a
scuola sono 20 ore, non 18.
(io esattamente 20, quest’anno, per fare un semplice esempio….e non saro’ certo
quello messo peggio, anzi).
(lun 9-14, mer 8-11, gio 8-13, ven 11-14, sab 9-13 = 5+3+5+3+4=20)
Secondo punto:
anche solo con la somma dei CD, CdC e scrutini si arriva ad una cifra di 3 ore
alla settimana aggiuntive per tutte le 35 settimane lavorative.
(35, si’, perche’ noi lavoriamo SEI giorni alla settimana e non 5; quand’e’ che
cominceremo a dirlo???)
(nn devo certo spiegarvi io che il giorno libero e’ tale solo per le ore di
cattedra, no? Tutto il resto lo si fa come tutti gli altri giorni, eccome; dalla
preparazione ai CdC ed alle riunioni)
(io, quest’anno, su 4 martedi’ liberi ne ho fatto solo UNO a casa; ed anche in
questo caso non penso certo di essere quello messo peggio).
Quindi, calcolando che gli
altri comparti lavorano 5 giorni alla settimana, TUTTI, salvo poche eccezioni,
lavorano gli stessi giorni all’anno.
ANCHE NOI, si’, alla faccia della stro**** dei 3 mesi di vacanze.
(dove sono i 3 mesi??? Noi finiamo a meta’ luglio e iniziamo a meta’ agosto! E
non possiamo nemmeno scegliercelo, il mese di ferie)
Quindi, dicevo, le (piu’ o meno) 150-200 ore in cui siamo a scuola *non in
cattedra* per riunioni e cose varie va spalmato su 35 settimane; 5 ore a
settimana.
E fa 25.
Poi c’e’ la preparazione delle lezioni e le attivita’ parallele, dai libri da
studiare/preparare ai programmi, alle valutazioni, alle relazioni.
Diciamo due ore alla settimana per starci stretti?
Ok, siamo a 27.
Correzione.
Io credo che considerando 6 classi per 6 compiti e considerando 3 ore per
compito corretto piu’ 1 per la preparazione (e salto compitini, altri test,
recuperi…) si puo’ ragionevolmente pensare a 120 ore circa, che e’ una media tra
chi fa italiano e chi fa materie senza lo scritto, tra chi ha 3 classi e chi ne
ha 9.
Fanno 4 ore a settimana.
E siamo a 31.
E poi c’e’ la *mia*
preparazione.
Qualcuno al di fuori della scuola pensa veramente che io potrei insegnare
inglese (o qualsiasi altra materia) preparandomi *mentre* lavoro?
Quelle sono ore in cui disimparo, casomai.
J
Io ho calcolato 3 film originali /// una decina di post scritti in forum (e piu’
di 100 letti) /// un centinaio di pagine lette in lingua originale ogni
settimana.
Fanno quelle 10-12 ore che portano il mio totale personale a 42, come detto
all’inizio.
Ma non voglio pensare che sia *congruo* pensare a 12 ore settimanali di
preparazione.
Ma almeno quattro ore di preparazione le vogliamo considerare o no?
Quattro si’, dai; se quelli di lettere non leggessero i giornali, per esempio,
poi i genitori non si lamenterebbero (giustamente!) della loro impreparazione?
Ok, dai, mettiamo 4 ore per la nostra preparazione.
Ed eccoci alle 35 che fanno TUTTI GLI ALTRI LAVORATORI!!!
Se noi, come dovremmo, cominciassimo a dire
che di ore ne facciamo 35 come tutti (ripeto, io ho calcolato 42,
ma per comodita’ di discorso diciamo 35)…J
….dicevo, se passasse il messaggio che di ore noi ne facciamo 35, beh, non
credo che da 35 le passerebbero a 24, no?
E poi, forse cose ancora piu’
importanti:
1 - Accettiamo che il comparto non docenti, studenti e ata compreso dica che noi
non facciamo un cazzo.
2 - Accettiamo che il comparto non docenti, studenti e personale vario pensi (e
dica!) che quando noi siamo in riunione, o da Patrizia, o da Gino, siamo *in
giro*.
Come se noi ci andassimo perche’ vogliamo e non perche’ dobbiamo.
Allora, visto che si pensa che
noi stiamo lavorando solo se siamo in classe, esigiamo che chiunque abbia
bisogno di noi ci raggiunga in aula!
Finito con l’esposizione e
ribadendo che firmo, passo alla mia proposta concreta:
Se ci portassero le ore di cattedra a 24, due possibilita’:
1 - Ce le pagano (e passiamo a circa 2000 euro in entrata; 3000 in uscita)
2 - Non ce le pagano.
Se ce la pagano, vabbe’, possiamo starci.
Tutto sommato, e’ vero che e’quello che si gia’ si fa all’estero.
Le ore diventerebbero 40, io non porterei piu’ nessuna cosa da fare a casa e
riprenderei a contare con precisione certosina le ore funzionali alla docenza;
ma ci si puo’ stare.
Se non ce le pagano, invece, dobbiamo(dovremmo) riprendercele.
Come?
Intanto si potrebbe, oltre a firmare appelli, cominciare ad essere rigidi sulle
80 ore dedicate ai CdC ed ai CD.
E, in ogni caso, alzarsi senza pieta’ TUTTI all’ora in cui il CD (o i CdC) si
sarebbero dovuti chiudere.
Si riconvoca?
Bene, tanto alla 40° ora sto a casa comunque.
Cosi’ non facciamo piu’ 150 ore, ma 80 piu’ gli scrutini.
Non saranno tante di meno, ma
un po’ di meno lo sono.
E cmq diamo una scossa di
immagine al di fuori della nostra categoria.
In classe, se mi dessero 8
classi per 3 ore (caso di inglese), io potrei stabilire che faccio un’ora di
studio guidato al mese per classe.
In quell’ora o preparo o correggo o faccio altre cose, ma, cmq, recupero almeno
*mentalmente* 8 ore al mese, che fa un paio di ore delle 6 di cui mi
derubano.
E’ gia’ qualcosa.
Non partecipo piu’ a gite ne’
ad alcuna attivita’ funzionale alla docenza.
Se il personale mi chiama in orario scolastico, dico che vengano in classe.
Fuori orario non vado da nessuna parte che non sia a casa mia.
Sono proposte che butto li’ come mi vengono.
Se ne possono formulare centinaia di altre e cestinare come idiote le mie; ben
venga.
L’importante non e’ *cosa* fare, ma che lo si faccia.
E che si sia convinti di non farsi fare fessi.
Perche’ una firma non basta, se non siamo convinti di essere stati fatti fessi.
E finche’ siamo noi stessi che
accettiamo di fare decine di cose che non siamo da nessun punto di vista *obbligati*
a fare, dal di fuori pensano che noi siamo d’accordo sul fatto che e’ facile
farci fessi.
E che non ci sentiamo affatti sfruttati, anzi; alla fine finche’ accettiamo la *volontarizzazione*
di un sacco di attivita’, diamo la sensazione di sentirci dei privilegiati.
E allora e’ inutile firmare appelli.
O ci incazziamo e cambiamo registro o le firme diventeranno altra carta
straccia.
PS
Il post non e’ di Giuliana Allen che e’ la nostra amica comune che l’ha linkato.
Il post (e il blog) e’ di Teresa Pirelli, giornalista dell’Espresso.
http://nonvolevofarelaprof.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/10/12/lettera-molto-seria-di-una-insegnante-al-ministro-profumo/
Beppe
http://www.giuseppegazerro.com
http://www.youtube.com/GiuseppeGazerro
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