Poi, l'anno successivo, si riesce un po' ad allargarsi
ed i giorni diventano quattro;
c'e' una prima giornata di *Accoglienza Ospiti* e di *Settaggio
Strumenti* (rubinetti delle botti e fornelli vari) dopodiche' il
Venerdi' si svolgono i primi due concerti in versione On-Man_band di
Bruno xxxxx prima e di Alex xxxxxx poi.
Pictures
Nel salone principale, dopo tanta attesa, la chitarra di Bruno intona *Is
Your Love In Vain* e da li' in poi e' un crescendo di vibrazioni
dylaniane: tutti intonano con lui i ritornelli di *It's Alright Ma* (le
strofe non le ricorda nemmeno lui!)
(^_^)
Dopodiche' sale in cattedra Alex da Cagliari, armato di armonica e gilet
da tournee'; esegue un set di pezzi intimisti tra i quali spiccano le
ottime esecuzioni di *Girl From The North Country* e *Lonesome Death of
Hattie Carroll*.
Chiude la serata l'immarcescibile Pascal che ci fa sognare con la sua
voce un po' *fuori*, specie quando esegue *Boots of Spanish Leather* e *Fourth
Time Around*.
Poi si dovrebbe andare a letto, ma qui accadono quelle cose che fanno
questi eventi memorabili: tutti sul palco e via con una cavalcata
improvvisata tra *Like A Rolling Stone*, *Desolation Row* (qualcuno in
sala ricorda la seconda strofa?), *I Shall Be Released* e *Mr.Tambourine
Man*
E poi si va a letto sul serio.
La seconda serata e' quella destinata ai piu' rumorosi,
prima Giuseppe Gazerro, che suona un set di pezzi non proprio intimisti,
quasi tutti tratti dall'urlato *Hard Rain* e che, essendo il webmaster
che ha messo in linea queste paginette, si esime dal dire quali siano
stati gli *highlights* della sua esibizione.
(e illudendosi che lo siano stati tutti)
:-)))
Poi vengono gli *Hard Rain*, gruppo di Doriano Righelli, che chiude la
serata per questioni di sonorita' ( e' l'unico gruppo del Meeting) ma in
realta' perche' *noblesse oblige* e/o *ubi maior minor cessat*, anche se
lui si schernisce dietro una maschera di gigante buono e timido.
Maschera che, infatti, smette subito per urlare *HighWay 61*, una
splendida versione di *Don't Think Twice* e soprattutto per una
lancinante cavalcata tra assoli e stacchi in *When the Night Comes
Falling from the Sky*
La sala si riaccende (anche se solo metaforicamente,
perche' un temporale ha fatto saltare la luce) e stavolta e' finita sul
serio.
La mattina dopo, canonico scambio di indirizzi, l'ultima favolosa
colazione di montagna e via giu' a casa mentre le nostre autoradio si
ostinano a non passare nessun pezzo di *Blood on the Tracks*.
(^_^)
Vabbe', li suoneremo noi l'anno prossimo.