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Il
testo di questa domenica apre il capitolo 19, se avete tempo leggetevi il
capitolo 18 vi accorgerete come con il racconto di Zaccheo Luca sintetizzi in
modo straordinario la possibilità, il significato e le conseguenze del seguire
Gesù. Per i più impegnati ne faccio un riassunto (vi assicuro che il testo
originale rende meglio, ma si sa non si può avere tutto nella vita). Nel
cap. 18 troviamo (domenica scorsa) ü
la parabola del fariseo che
giudica e il pubblicano che si umilia davanti a Dio e chiede perdono (Lc 18,
9-14). ü
La scena di Gesù che accoglie i
bambini, ammonendo i discepoli che a...chi non accoglie il regno di Dio come un
bambino non vi entrerà (Lc 18, 16-17). ü
Subito dopo Gesù dimostra al
notabile ricco che vuole acquistare la vita eterna (Lc 18, 18), la necessità di
vendere tutto e di distribuire gli averi ai poveri per poter seguire Gesù e
ottenere un tesoro nei cieli (Lc 18, 22). ü
Segue poi l'insegnamento di Gesù
sulle ricchezze che ostacolano la salvezza e la promessa di essere ricompensati
a coloro che rinunciano a tutto a causa del Regno di Dio (Lc 18, 24-30). Queste parti del capitolo sembrano condurci al racconto della
conversione di Zaccheo. Ma prima seguono
altri due testi con dettagli importanti:
Questi
due testi insieme ai precedenti illuminano il racconto della conversione di
Zaccheo. In
questo racconto troviamo dei dettagli sorprendenti che sono già presenti nei
testi anteriormente citati: 2.
Cercava di vedere Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla –
Infine
Gesù Cristo il buon samaritano (Lc 10, 29-37) che ci è venuto incontro a
cercare e a salvare ciò che era perduto: Un tema caro a Luca che si vede in
altre parti del suo racconto evangelico.
Non
c'è peccato che non possa esser perdonato. Anzi:
"I pubblicani e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli" (Mt
21,31). Non
è necessaria una ingiunzione di Gesù al riguardo è una scelta libera e
volontaria ed è provocante, per me che leggo e penso, notare come si configuri
la "salvezza entrata in questa casa" di Zaccheo: il nuovo rapporto con
Dio si traduce in un nuovo rapporto con le cose e con gli uomini. La libertà dal possedere e dall’avidità per le ricchezze
per amore della giustizia e del diritto di ciascuno è il segno che
contraddistingue il cuore toccato da Gesù e dalla causa del Regno. Il racconto di Zaccheo (che, come
abbiamo annotato dai testi che lo precedono, indica il modo di seguire Gesù)
ci ricorda che il ri-orientamento verso Dio è sempre pure un atto sociale e
comunitario. Credo comunque
che prima di preoccuparci di che cosa o quanto potrebbe cambiare la nostra vita
se… sarebbe forse opportuno procurarci un sicomoro, a ciascuno il suo
ovviamente, perché ciascuno ha il suo bel problema da superare e che ostacola
il “vedere” chiaramente: sembra proprio che la fatica maggiore di
Zaccheo sia stata questa, trovare il sicomoro …quello che ha detto e fatto poi
sembra solo una gioiosa conseguenza. "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo
fermarmi a casa tua. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia".
A me commuove questa affermazione di Gesù. Mi metto nei panni di questo uomo
indegno, odiato e vituperato, oggetto di critiche e di commenti velenosi. Lui
che cercava di vedere Gesù è il “ricercato”; Colui che ha compassione per
i ciechi straccioni, per i poveri, che fa miracoli ai disgraziati colpiti da
malattie e che qualcuno già chiama il Cristo, il consacrato da Dio, lo chiama
per nome e vuole fermarsi proprio a casa sua.
Zaccheo
che tutto aveva, cerca ancora qualcosa e finalmente avverte la Parola che non
avrebbe mai potuto comprarsi con i suoi averi, quella Parola che aspettava con
nostalgia e sofferenza; anche nel peggior peccatore c’è un angolo di bene sul
quale ricostruire una vita. Ho letto da qualche parte che Zaccheo significa:
"Dio si ricorda"… in ciascuno di noi è stampato questo ricordo di
Dio, perché ognuno di noi è fatto a sua immagine, e vi è quasi un bisogno
naturale di Lui. Le
parole di Gesù a Zaccheo hanno il sapore dell’accoglienza, dell’abbraccio
forte e fraterno in cui si possono versare le lacrime di una vita perduta, hanno
il sapore dell’ascolto autentico, rigenerante a cui si possono affidare le
storie di un cammino tortuoso, antico e doloroso. Sono “Parola” che sancisce
l’intervento divino nell’attualità della vita di ciascuno, “Parola” che
dona all’ “oggi” il suo valore per tutta la durata della storia. "Benedetto
il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo",
così la Chiesa prega ogni mattina nella celebrazione delle Lodi. Questa
visita nella casa di un peccatore è approdo di Dio alla ricerca dell'uomo, di
Zaccheo; ma è pure icona di un lungo viaggio di Dio alla ricerca di ciascuno di
noi. |